L'autunno l'ho sempre sottovalutato: per me era la stagione delle giornate che si accorciano, dell'odiato freddo che inizia, dell'estate che finisce e della scuola che comincia.
Oggi non la vedo più così.
Per me l'autunno è diventata la stagione dei colori caldi, del mare in tempesta e delle foglie che si tingono di giallo e di rosso, dei tramonti infuocati. Una meraviglia per chi come me adora fotografare. Ma non solo.
É la stagione del divenire: la stagione dei nuovi progetti, delle nuove scelte, delle decisioni da prendere. Una stagione piena di promesse. C'è qualcosa di incredibilmente romantico in questo cambiamento di ritmo e di clima, oggi lo capisco, lo percepisco, lo vivo del tutto diversamente.
L'inverno è l'attesa, la pazienza (e io non ne ho moltissima, voi?), la quiete e la stesura dei bilanci.
La primavera è la stagione del risveglio e della fioritura, dell'istinto che riprende piede, della preparazione alla bellezza, all'estate.
L'estate è la foga, la passione, la realizzazione dei desideri, il fiore rosso in piena fioritura.
Poi l'autunno: la stagione del divenire. La stagione dei nuovi progetti, delle nuove scelte, delle decisioni da prendere; una stagione piena di promesse e di sogni da realizzare. Ho imparato ad amare la bellezza dell'autunno perché forse ho imparato a capirlo un po' meglio, a percepirne i chiaroscuri, i silenzi e le molteplici sfumature, l'ho visto sotto altre luci in diversi continenti e a diverse latitudini. E forse perché sono cambiata un po' anch'io, la sua vera essenza ora non mi sfugge più.
Oggi non la vedo più così.
L'autunno al Royal Botanic Garden di Edimburgo |
Per me l'autunno è diventata la stagione dei colori caldi, del mare in tempesta e delle foglie che si tingono di giallo e di rosso, dei tramonti infuocati. Una meraviglia per chi come me adora fotografare. Ma non solo.
É la stagione del divenire: la stagione dei nuovi progetti, delle nuove scelte, delle decisioni da prendere. Una stagione piena di promesse. C'è qualcosa di incredibilmente romantico in questo cambiamento di ritmo e di clima, oggi lo capisco, lo percepisco, lo vivo del tutto diversamente.
L'inverno è l'attesa, la pazienza (e io non ne ho moltissima, voi?), la quiete e la stesura dei bilanci.
La primavera è la stagione del risveglio e della fioritura, dell'istinto che riprende piede, della preparazione alla bellezza, all'estate.
L'estate è la foga, la passione, la realizzazione dei desideri, il fiore rosso in piena fioritura.
Poi l'autunno: la stagione del divenire. La stagione dei nuovi progetti, delle nuove scelte, delle decisioni da prendere; una stagione piena di promesse e di sogni da realizzare. Ho imparato ad amare la bellezza dell'autunno perché forse ho imparato a capirlo un po' meglio, a percepirne i chiaroscuri, i silenzi e le molteplici sfumature, l'ho visto sotto altre luci in diversi continenti e a diverse latitudini. E forse perché sono cambiata un po' anch'io, la sua vera essenza ora non mi sfugge più.
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Davvero interessante :) Grazie
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